Soffri di gatrite? ecco i consigli su cosa mangiare
La gastrite è l’infiammazione della
mucosa dello stomaco. Spesso la causa può essere l’infezione da parte dell’
Helycobacter Pilori, l’uso regolare di certi antinfiammatori o l’assunzione di
elevate quantità di alcool.
La mucosa gastrica è una sorta di barriera per
le pareti dello stomaco contro l’acidità
dei succhi gastrici responsabili della digestione. Se questa barriera viene
danneggiata le pareti dello stomaco si infiammano.
Secondo i medici la suscettibilità
all’infezione da Helicobacter pylori può essere ereditaria, oppure provocata
dallo stile di vita errato, come il vizio del fumo e alti livelli di stress.
Gli antinfiammatori usati
regolarmente o a dosaggi elevati responsabili della gastrite sono l’aspirina,l’ibuprofene
(Moment®) e il naprossene (Momendol®).
La bile, responsabile della digestione dei grassi, è prodotta dal
fegato e conservata all’interno della cistifellea e in presenza di un pasto
ricco in grassi essa viene rilasciata nell’ intestino tenue.
La bile normalmente non può risalire
dall’intestino verso lo stomaco per via dello sfintere pilorico, che li separa come
una sorta di anello muscolare che è in grado di chiudersi; tuttavia se la
valvola non funziona più bene la bile può refluire nello stomaco, causando
l’infiammazione e la gastrite cronica.
La gastrite acuta è uno stato infiammatorio temporaneo che si manifesta con dolori
nella parte alta dell'addome, difficoltà nella digestione, pesantezza,
eruttazioni, bruciore, nausea e vomito. Possono anche verificarsi episodi di
diarrea e febbre.
In genere i sintomi si acutizzano lontano dai pasti (dopo 1-5
ore).
La gastrite cronica si
differenzia da quella acuta per un’alterazione permanente della mucosa
gastrica. Può essere atrofica, quando le pareti della mucosa si assottigliano,
o ipertrofica, quando s’ispessiscono. Quando la mucosa presenta lesioni più o
meno gravi, la gastrite cronica evolve in ulcera gastro-duodenale (solo nel 10%
dei casi).
Le
raccomandazioni generali: frazionare i
pasti, introducendo almeno due spuntini (metà mattina e metà pomeriggio), per
alleviare il bruciore; evitare i pasti
abbondanti; preferire i cibi semplici a quelli elaborati; evitare
i cibi troppo caldi.
Bere almeno due litri di acqua
al giorno a temperatura ambiente, lontano dai pasti, scegliendo acque con
residuo fisso inferiore
a 50 mg/litro e con pH compreso tra 6
e 7.
E’ consigliabile adottare una cucina semplice e non elaborata che
privilegi la bollitura, la saltatura con olio extra vergine di oliva o la
cottura alla griglia.
Si consiglia l’uso di alimenti
contenenti flavonoidi come mele, sedano e mirtilli perché possono
inibire la crescita di Helicobacter pylori e di mangiare frequentemente anche alimenti ricchi di antiossidanti,specialmente
frutta come mirtilli, ciliegie e ortaggi.
Sono vantaggiosi inoltre i cibi ad alto contenuto di vitamine del gruppo B e ricchi di calcio, quali mandorle, fagioli,
ortaggi a foglia verde (come spinaci).
Evitando di consumare nello stesso
pasto fonti proteiche differenti, come uova e carne o legumi o formaggi
(fortemente sconsigliata la cotoletta
impanata!).
Si consiglia vivamente una dieta
corretta e di mantenere il peso forma.
I problemi digestivi si verificano
indipendentemente dal peso corporeo, però mantenendo il peso forma si possono prevenire
o curare sintomi come, il bruciore di stomaco, il gonfiore e la costipazione,
che tendono a colpire con maggior
frequenza le persone in sovrappeso.
L’attività fisica aerobica stimola
l’attività dei muscoli intestinali e aiuta ad eliminare le scorie dall’intestino.
Non mangiare alimenti che causano dolore o aria
nello stomaco come :
Cibi speziati, patatine fritte,
broccoli, cavolo, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, peperoni verdi o rossi,
peperoncini piccanti, cipolle e aglio sottaceti.
Prodotti a base di pomodoro: la
passata di pomodoro, salsa di pomodoro, o di succo di pomodoro.
Fagioli secchi cotti.
Carne fritta , salsiccia, salame,
pancetta, prosciutto e salumi.
Formaggi piccanti.
Mandorle, arachidi, noci.
Quali bevande evitare in caso di
gastrite?
Evitare la cioccolata calda, i succhi
di frutta acidi (mele, uva, pera), il tè di menta piperita, i drink con
caffeina come la coca cola, evitare l’aranciata, il pompelmo, la limonata.
Cosa
mangiare se soffrite di gastrite?
Pane e Amidi: pasta , riso cotto o crema di riso, crema di
grano o di farina d'avena , cereali secchi , purè di patate , pane .
Frutta: frutta secca, fichi, banane, castagne,
arance, mandarini, uva, datteri, noci, mandorle, nocciole, la frutta acerba e
con i semi, tutta la frutta poco matura.
Ortaggi: verdure cotte , verdure fresche , insalata
verde
Latte e prodotti
lattiero-caseari: latte, yogurt
senza grassi, formaggi magri
Proteine: carni e uova e prodotti lattiero-caseari.
La carne deve essere accuratamente tritata o addirittura
omogeneizzata. Le verdure vanno bollite e, se necessario, triturate. Il pane
deve essere sempre ben cotto.
Anche il fumo deve essere limitato il
più possibile.
Evitare di mettersi sdraiati dopo
aver mangiato, poiché la posizione distesa favorisce il reflusso del cibo
nell’esofago, causando bruciore. Aspettare almeno 3 ore dopo i pasti per
coricarsi.
Attenzione al cioccolato: contiene
infatti sostanze, dette metilxantine,
che distendono la valvola muscolare che chiude lo stomaco, favorendo la
risalita del cibo con sensazione di bruciore.
Cosa sono le
metilxantine?
Sono le sostanze simili alla caffeina.
Una tavoletta di fondente da 100 g ne
contiene tanto quanto un caffè espresso, mentre in una tazza di cioccolata
calda si trova tanta metilxantina quanta ne contiene una tazza di tè forte.
Le metilxantine, in particolare la caffeina,
possono aumentare drasticamente la produzione acida gastrica.
Gli acidi grassi della dieta possono deprimere la secrezione di bicarbonato nel muco e quindi diminuire la
resistenza della mucosa all’aggressione acida.
Preferire latticini, "low-fat", a basso contenuto
di grassi o senza grassi, quando è possibile. Questo contribuirà anche a
mantenere sotto controllo la produzione di acido gastrico.
Cibi
ad alto contenuto di fibra
non influisce sul mal di stomaco.
Vi sono due tipologie di gastrite:
Se la gastrite è di tipo "acido o ipersecretivo" cioè
con il succo gastrico più acido del normale, la dieta deve essere a base di
latte, uova, formaggi freschi, evitando le carni arrosto, il brodo, l'alcol, le
arance, i mandarini, l’uva, che stimolano eccessivamente la secrezione gastrica.
In caso di gastrite "iposecretiva" cioè quando il
succo gastrico è meno acido, la dieta deve essere ricca di carboidrati e povera
di grassi, evitando i fritti e le carni grasse di bovino o di maiale e i cibi affumicati.