Aspartame, Sucralosio e Stevina: dolcificanti
Il termine edulcorante è sinonimo di dolcificante,
ossia una sostanza usata per addolcire alimenti o farmaci.
Alcuni tipi sono di origine naturale, altri vengono
prodotti in laboratorio.
Tra gli edulcoranti
naturali abbiamo due gruppi distinti: i glucidi veri e propri e i derivati
polialcolici.
La differenza fra i due è che i derivati polialcolici rispetto
ai primi vengono metabolizzati senza l’intervento dell’insulina (fatta eccezione il
fruttosio).
Considerate che in seguito all’ingestione di zucchero la
glicemia (la concentrazione dello zucchero nel sangue) aumenta.
L’aumentata
glicemia stimola il pancreas a produrre insulina, ormone che fa assorbire lo
zucchero dalle cellule del corpo. Di conseguenza la glicemia diminuisce.
Nelle
persone diabetiche che non producono più abbastanza insulina, lo zucchero resta
nel sangue perché non assorbito dalle cellule.
Gli edulcoranti naturali polialcolici impiegati in Italia, in prodotti dietetici, sono
prevalentemente:
fruttosio
sorbitolo
xilitolo
mannitolo.
Sono invece dolcificanti
artificiali:
Aspartame
Saccarina
Sucralosio.
L’aspartame è costituito dall’unione
di due aminoacidi (le più piccole unità che formano le proteine): fenilalanina
e acido aspartico.
Ove non menzionato come
aspartame, viene usata la sigla E-951.
E’ una sostanza 200 volte più dolce del saccarosio (il
comune zucchero da cucina).
Pur apportando 4 calorie per grammo, può essere
considerato non calorico perché avendo un potere dolcificante di 200 volte
superiore al quello del saccarosio, sono sufficienti quantità molto piccole per
raggiungere il sapore dolce desiderato.
Per questo l'aspartame è assai utile a chi soffre di diabete e per le
persone che
vogliono ridurre l'apporto di calorie nella loro dieta.
Una volta ingerito l’aspartame è scomposto a livello
intestinale in tre componenti: acio aspartico, fenilalanina (due amminoacidi) e metanolo, tutte sostanze normalmente
presenti nell’organismo.
L’aspartame
viene digerito come qualsiasi altro amminoacido.
Il suo livello di sicurezza è talmente elevato da
prevedere un dosaggio massimo di 40 mg
per chilogrammo di peso corporeo.
Considerato che mediamente una compressa a base di
aspartame ne contiene 18 mg, e che una persona di 70 kg potrebbe arrivare ad
assumere addirittura 2.800 mg di aspartame al giorno, fate le vostre
considerazioni.
L’aspartame non è
cariogenico: viene usato anche nella produzione delle gomme da masticare.
Non viene fermentato
dai batteri della bocca, non intacca lo smalto dei denti e in più la
masticazione i queste gomme stimola la produzione i saliva che contribuisce
alla prevenzione delle carie.
In Italia lo si può trovare come dolcificante in farmacia
nella formulazione in compresse.
La stevia (Stevia rebaudiana) è una pianta dolcificante di origine sudamericana,
le cui foglie possiedono un'elevatissima
capacità dolcificante, 300 volte
maggiore di quella del saccarosio.
Questo enorme potere dolcificante ella stevina è dovuto ai suoi principi
attivi. lo stevioside , e il rebaudioside A.
Contrariamente allo zucchero i principi attivi non
hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie).
Trattandosi di prodotti
naturali sono alle alte temperature, per cui si conservano anche in prodotti da
forno o in bevande calde, diversamente da altri dolcificanti di sintesi come l'aspartame, che subisce degradazione.
Non innalza la glicemia e
non richiede quindi l'intervento dell'insulina.
L'uso della Stevia nei prodotti
alimentari è stato in passato limitato in Europa e negli USA dato che alcuni suoi componenti, lo steviolo e
lo stevioside erano ritenuti sospetti di cancerogenità (tumori
al cervello),oltre che neurotossicità, cecità, problemi neurologici (parkinson,
alzhaimer), problemi vascolari, paralisi.
Inizialmente laFood And Drug Administration (FDA) ne ammise
l'uso solo come integratore dietetico, ma non come ingrediente o additivo
alimentare.
Ma nel 2008 la FDA approvò
il rebaudioside come additivo alimentare.
Invece l'Unione
Europea ha approvato l'uso della Stevia come additivo alimentare nel
2001, così come è accettato in Svizzera, e in tutti Paesi latino-americani.
Nell'Unione Europea è conosciuto anche col nome di E955.
La Coca Cola in
Giappone la usa come dolcificante per la Coca Cola Light (Diet Coke).
La FAO e l'OMS hanno stabilito una "dose
massima giornaliera" di 2 mg/kg peso corporeo di steviolo.
Questo limite, nello studio della FAO, presenta un fattore di
sicurezza 200, ossia è 200 volte inferiore alle quantità che possono essere
considerate "eccessive", e quindi influenti negativamente sulla
salute.
Il Sucralosio è commercializzato negli USA come "SPLENDA” dall'azienda Johnson & Johnson; è ben 600 volte più dolce dello zucchero da tavola.
Il sucralosio deriva dal saccarosio tramite un
processo chimico in cui alcuni gruppi idrossilici (OH) che formano la struttura
del saccarosio vengono sostituiti dal
cloro.
L'uso del dolcificante è stato approvato prima in Canada nel 1991.
Successivamente approvato in Australia, in Nuova Zelana, negli USA, e
nel 2004 nell'Unione europea.
Viene addizionato con polveri da taglio e altri
dolcificanti in modo da ottenere un prodotto che abbia, a parità di potere
dolcificante, all'incirca lo stesso volume e la stessa consistenza dello
zucchero. Questo perché il sucralosio è quasi 600 volte più dolce dello
zucchero da tavola.
Il sucralosio si trova in più di 4500 prodotti
alimentari (cibi e bevande). Si utilizza in sostituzione, o in combinazione con
altri dolcificanti artificiali.
Per determinare la sicurezza del sucralosio, il FDA ha
tenuto in considerazione i dati provenienti da più di 110 studi su uomini e
animali, studi mirati a identificare possibili effetti tossici tra cui la
carcinogenicità, danni all'apparato riproduttivo e al sistema nervoso. Nessuno di tali
effetti è stato riscontrato sull'uomo.
Dubbi sulla sicurezza del consumo di sucralosio sono
stati sollevati a proposito di presunti effetti sul timo, una ghiandola molto
importante per il sistema immunitario.
La dose accettabile di ingestione giornaliera di
sucralosio ammonta a 9 mg/kg del
peso corporeo.
Del sucralosio ingerito gran parte non viene assorbito
dal tratto gastrointestinale ed è direttamente espulso con le feci ,mentre solo
il 11-27% viene assorbito.
La quantità assorbita viene in larga parte rimossa
dal circolo sanguigno dai reni ed espulso con le urine.
Il sito italiano vegan è :
Veganlink.